giovedì 29 gennaio 2015

L'Italia secondo Dante, Petrarca e Leopardi

Nel 6 canto del Purgatorio, così come nel 6 canto sia dell’Inferno che del Paradiso, Dante inserisce un’invettiva contro la degradazione politica dell’ Italia, corrotta E lacerata dalle lotte interne. Egli si chiede a cosa siano servite le leggi di Giustiniano, il quale riunì una commissione di giuristi al fine di compilare un elenco di leggi e di definire il diritto civile,  sulla quale si fonda la scienza giuridica; se non vi è qualcuno che le faccia rispettare.
Dante critica anche la chiesa, che ostacola il potere dell’imperatore e cerca di assumere anche il potere temporale. Infine condanna anche l’imperatore Alberto d’Asburgo, il quale si disinteressò dell’Italia. È così sdegnato da  dubitare che dio stesso abbia distolto lo sguardo dalla penisola ed invita i cittadini di Firenze ad assumere cariche pubbliche, dubitando che questi ne siano in grado poiché non hanno alcun senso della giustizia.
La tradizione di lirica storica patriottica attraversa tutti i secoli da dante fino all età contemporanea, ricordiamo ad esempio la canzone  Italia mia benché parlar sia indarno di Petrarca, il quale condanna le lotte civili tra i signori italiani, e l impiego delle milizie mercenarie germaniche. Si può subito notare una differenza con dante, il quale  ha essenzialmente come riferimento l’impero e la chiesa, ed assume un atteggiamento apocalittico, tanto che minaccia terribili castighi dal cielo sulla corruzione contemporanea. Petrarca invece ha un tono molto più  commosso e solenne, con uno stile meno iperbolico.
Anche leopardi, nella lirica “All’ Italia”, esprime un rimpianto per la decadenza dell’ Italia contemporanea. Egli crea un parallelo tra il passato e il suo presente: le mura, gli archi, le colonne e le torri rappresentano la forza e la gloria del passato, cui leopardi contrappongono il presente, in cui le antiche virtù sono scomparse.
Leopardi inoltre con una personificazione descrive l’Italia, che fu, in tempi antichi, governatrice del mondo, in catene, senza nessuno che combatta per la sua libertà.

Sia dante, che Petrarca, che leopardi, pur condannandone gli aspetti negativi,  esprimono un grande amore per l’Italia.

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