VITA
Cicerone nacque ad Arpino il 3 gennaio del 106
a.C., da una ricca famigli equestre. Da ragazzo si trasferì a Roma dove apprese
l’eloquenza, il diritto civile, la retorica e anche la filosofia. In questo
periodo si dedicò a traduzioni di opere dal greco e alla composizione di poesie
seguendo i canoni della poesia neoterica. In giovinezza si recò anche in
Grecia, come erano soliti far ei giovani che potevano permetterselo, entrando
in contatto con cultura greca
frequentandola scuola di diversi filosofi e seguendo lezioni di
retorica.
Rientrato a Roma sposò Terenzia, dalla quale
ebbe due figli, Cicerone e Tullia e malgrado fosse un homo novus, cioè il primo
della sua famiglia a dedicarsi alla vita pubblica, intraprese il cursus honorum
che lo portò all’elezione al consolato ne 63 a.C., anno in cui sventò la
congiura di Catilina di cui parla Sallustio nel “De coniugazione Catilinae”. A
partire da quell anno, molti gli riconobbero meriti notevoli nell’ave salvato
la Res pubblica, ma allo stesso tempo, presentandosi come un conservatore, lo
misero in contrasto con personaggio come Cesare, Pompeo e Crasso, i quali si
allearono formando il primo triumvirato e lo spedirono in esilio accusandolo di
aver condannato a morte senza processo i seguaci di Catilina.
L’esilio durò soltanto 18 mesi e al suo
ritorno a Roma trovò inoltrato lo scontro tra Cesare e Pompeo; decise di
schierarsi dalla parte di Pompeo, ma dopo che questo venne sconfitto a Farsalo
si avvicinò a Cesare, ma successivamente preferì ritirarsi a vita privata. In
questo periodo affrontò diversi problemi personali: il divorzio dalla moglie e
la morte della figlia Tullia.
Dopo la morte di Cesare cercò di rientrare
nella vita politica e decise di schierarsi contro Antonio, pronunciando contro
di lui le orazioni Filippiche; questa decisione lo portò alla truci dazione da
parte dei sicari di Antonio nel 43 a.C.
LE
OPERE IN VERSI
Nei primi anni della sua vita cicerone si
dedicò a comporre opere in versi di
carattere neoteriche, di cui ci sono rimasti solo alcuni frammenti; tra queste
ricordiamo:
-
Aratea: traduzione dei Phenomena,
un poema astronomico composto da arato di Soli
-
Maruis; De consolatu meo; De
temporibus meis: nel quale egli si allontana dalla poesia neoterica per
approdare al genere epico-storico tradizionale
-
Tusculanae disputationes:
importante perché il un passo i poetae novi vengono definiti sterili imitatori
di un poeta greco di nome Euforione. Egli comunque non intende attaccare tutta
la produzione neoterica, ma soltanto l’estremismo neoterico, egli infatti non
accettava una letteratura che portasse all’evasione dalla realtà ed era quindi
favorevole ad una poesia che non eliminasse l’interesse per l’uomo e il suo
mondo.
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