mercoledì 28 gennaio 2015

Cicerone - Vita - Opere in versi

VITA
Cicerone nacque ad Arpino il 3 gennaio del 106 a.C., da una ricca famigli equestre. Da ragazzo si trasferì a Roma dove apprese l’eloquenza, il diritto civile, la retorica e anche la filosofia. In questo periodo si dedicò a traduzioni di opere dal greco e alla composizione di poesie seguendo i canoni della poesia neoterica. In giovinezza si recò anche in Grecia, come erano soliti far ei giovani che potevano permetterselo, entrando in contatto con cultura greca  frequentandola scuola di diversi filosofi e seguendo lezioni di retorica.
Rientrato a Roma sposò Terenzia, dalla quale ebbe due figli, Cicerone e Tullia e malgrado fosse un homo novus, cioè il primo della sua famiglia a dedicarsi alla vita pubblica, intraprese il cursus honorum che lo portò all’elezione al consolato ne 63 a.C., anno in cui sventò la congiura di Catilina di cui parla Sallustio nel “De coniugazione Catilinae”. A partire da quell anno, molti gli riconobbero meriti notevoli nell’ave salvato la Res pubblica, ma allo stesso tempo, presentandosi come un conservatore, lo misero in contrasto con personaggio come Cesare, Pompeo e Crasso, i quali si allearono formando il primo triumvirato e lo spedirono in esilio accusandolo di aver condannato a morte senza processo i seguaci di Catilina.
L’esilio durò soltanto 18 mesi e al suo ritorno a Roma trovò inoltrato lo scontro tra Cesare e Pompeo; decise di schierarsi dalla parte di Pompeo, ma dopo che questo venne sconfitto a Farsalo si avvicinò a Cesare, ma successivamente preferì ritirarsi a vita privata. In questo periodo affrontò diversi problemi personali: il divorzio dalla moglie e la morte della figlia Tullia.
Dopo la morte di Cesare cercò di rientrare nella vita politica e decise di schierarsi contro Antonio, pronunciando contro di lui le orazioni Filippiche; questa decisione lo portò alla truci dazione da parte dei sicari di Antonio nel 43 a.C.

LE OPERE IN VERSI
Nei primi anni della sua vita cicerone si dedicò a comporre opere in versi  di carattere neoteriche, di cui ci sono rimasti solo alcuni frammenti; tra queste ricordiamo:
-          Aratea: traduzione dei Phenomena, un poema astronomico composto da arato di Soli
-          Maruis; De consolatu meo; De temporibus meis: nel quale egli si allontana dalla poesia neoterica per approdare al genere epico-storico tradizionale
-          Tusculanae disputationes: importante perché il un passo i poetae novi vengono definiti sterili imitatori di un poeta greco di nome Euforione. Egli comunque non intende attaccare tutta la produzione neoterica, ma soltanto l’estremismo neoterico, egli infatti non accettava una letteratura che portasse all’evasione dalla realtà ed era quindi favorevole ad una poesia che non eliminasse l’interesse per l’uomo e il suo mondo.


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